Dossier Medioriente. Seconda parte.

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Nella prima parte del DOSSIER MEDIORIENTE abbiamo parlato con il nostro esperto Vittorio Gigliotti di FRATELLI MUSULMANI e OSAMA BIN LADEN. Ora continuiamo con gli argomenti correlati.

– Vittorio, ma dopo l’11 settembre 2001 cosa cambia nel Medio Oriente?

 

– Dopo l’11 settembre gli americani e la NATO non perdono tempo per bombardare l’Afghanistan prima e l’Iraq dopo e, a seguire, adottando la politica del caos in Medioriente, preparano la nascita, la gestione ed il finanziamento dell’Isis con il sacrificio di centinaia di migliaia di morti, crocifissioni e decapitazioni per la causa della “democratica America”.

Nel 2010 si tenta di metterli al potere nei paesi arabi attraverso le “primavere arabe” : studiate, preparate ed attivate dai radicali islamici sotto la direzione degli apparati NATO e relative intelligence.

Nel 2011 l’attacco alla Siria con tutta l’internazionale del terrore e le forze NATO ed israeliane coalizzate contro Bashar al-Assad, un Presidente contro il terrorismo, che sopravvive, insieme alla Siria, grazie all’intervento russo, ma che da 13 anni e’ sotto dure sanzioni occidentali per non essersi piegato.

Lo stesso anno toccherà alla Libia perché bisognava anche li eliminare il “dittatore” Gheddafi, con il quale mezzo mondo fino a poco prima aveva fatto affari, portare la “democrazia” con le bombe in un paese retto su base tribale, un paese con il reddito pro capite più alto dell’Africa.

Muhammar Gheddafi aveva il torto di reggere un Paese senza debiti con l’estero e pronto a coniare una moneta libica.

– A questo punto: un’altra domanda : come si legga il nazismo ucraino al sionismo e l’islamismo?

– Il filo mai spezzato che lega il sionismo, l’internazionale terroristica islamica e il nazismo “buono” hanno come sede l’Ucraina dove gia’ ai primi anni novanta le lobby occidentali hanno assaporato il futuro boccone prelibato di un Paese che verra’ completamente distrutto e venduto economicamente, commercialmente e militarmente, preparato contro la Russia – ossessione di sempre del globalismo. In Ucraina risiede ormai il potere dei Rothschild. Nel 2017 la Rothschild Spa si è aggiudicata la gara d’appalto per i servizi bancari e di investimento alla compagnia petrolifera e del gas ucraina Naftogas.

Ebbene, l’8 maggio 2007 a Ternopol‘ (nell’Ucraina occidentale) gruppi nazisti e islamisti creano un fronte antimperialista per combattere contro la Russia con a capo il nazista Dmytro Yarosh che piu’ tardi, con il colpo di stato a Kiev del febbraio 2014, verrà nominato vicesegretario del Consiglio per la Sicurezza nazionale dell’Ucraina che diventerà la base dei “nazisti buoni” che collaborano con l’ebreo Vladimir Zelenskij in quel filone storico che parte da Vladimir Jabotinskij fino a Benjamin Netanyahu che rappresentano i cosiddetti “sionisti revisionisti” alleati dei “nazionalisti integralisti”- nazisti ucraini che si sono ricomposti dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

Non a caso e’ proprio un ebreo di primo piano, il potente oligarca ucraino, Igor’ Kolomojskij, che sponsorizza e getta nella pista politica il comico ebreo nonché “fatto ricco” Vladimir Zelenskij , e nello stesso tempo finanzia le milizie “naziste” che bombardano e massacrano le popolazioni ucraine russofone del Donbass fin dal 2014.

E’ la stessa ideologia che e’ all’origine del conflitto in Ucraina ed in Medioriente: due conflitti per procura ampiamente pianificati ed atttuati dagli USA.

– Ritorniamo al Hamas ed Israele. Cosa ci può dire di Ismail Haniyeh?

– Il 19 ottobre del 2022 il presidente siriano Bashar al-Assad ha ricevuto Khalil Hayya, leader della corrente rivoluzionaria di Hamas che ha sconfessato la Fratellanza, ma si e’ rifiutato di ricevere Ismail Haniyeh e Khaled Mishal : questi due soggetti, corrotti e venduti, dal loro esilio dorato inneggiavano alle primavere arabe ed alla caduta del legittimo governo siriano.

Con questi rappresentanti, durante la guerra in Siria, Hamas ha combattuto al fianco di Al-Nusra (ramo siriano di Al-Qaeda) , Israele e le forze NATO contro la Repubblica Araba Siriana; gli stessi leaders di Hamas allora fecero un pubblico appello, fallito, affinché la milizia sciita libanese Hezbollah abbandonasse il campo siriano per schierarsi con il fronte USA – NATO – Israele – Monarchie del Golfo cio’ a seguito delle tranches milionarie ricevute attraverso il Qatar.

Le foto che ritraggono Netanyahu con i terroristi di Al-Qaeda feriti e curati nell’ospedale militare israeliano, sulle alture del Golan, sono il ritratto della compagnia di criminali.

In questa ottica si comprendono tante cose, così agli inizi della guerra scatenata contro la Siria i combattenti di Hamas, addestrati ed inquadrati da agenti del Mossad e dagli jihadisti di Al-Qaeda attaccarono il campo palestinese di Yarmuk in territorio siriano al fine di coinvolgere gli stessi palestinesi contro Assad: tentativo fallito.

Ismail Haniyeh ha impartito ordini dal suo esilio dorato in Qatar, paese legato al filo doppio con Stati Uniti ed Israele, ed attraverso il quale viene finanziata Hamas con milioni di dollari al mese.

Muore in un Hotel di Teheran il 13 luglio 2024, in occasione dell’inaugurazione della presidenza di Masoud Pezeshkian, a causa di un ordigno piazzato nella sua stanza d’albergo super controllato, lo fa saltare in aria.

Rimane un dubbio: chi e’ stato?

Venduto dai servizi qatarioti perché diventato scomodo per il loro Paese?

Un’operazione del Mossad che ha corrotto in loco qualcuno che ha piazzato l’ordigno e lo ha eliminato perché sapeva troppo dei loro rapporti? O aveva esaurito il suo compito e non serviva piu’ come fu fatto nel 2004 con lo Sceicco Ahmed Yassin fondatore e leader di Hamas con i finanziamenti israeliani e la copertura del Mossad che lo disintegrò con un missile?

I Pasdaran contro i quali lo stesso Haniyeh aveva fatto combattere Hamas durante la guerra in Siria e dunque considerato, per quel che era: un traditore?

 

In numerosi articoli ed interventi sulla Sua Rivista ho piu’ volte ripetuto che Hamas ed Israele sono strettamente connessi.

Hamas che nasce ufficialmente nel 1987, fa parte della confraternita dei Fratelli Musulmani, una setta nata negli anni 1920 in Egitto, e’ sorta con l’aiuto finanziario determinante dello Stato d’Israele in funzione anti-ANP di Yasser Arafat. Ovviamente, chi si azzardava a dire questo, veniva annoverato tra i complottisti, nonostante piu’ giornalisti, analisti e storici israeliani lo hanno piu’ volte ripetuto e scritto, ma la censura in occidente non ha fatto fare breccia fino a quando il 24 gennaio 2024 Joseph Borrelli* , Alto rappresentante dell’Unione Europea in riferimento alla situazione Israelo- palestinese a Valladolid ha fatto una dichiarazione che non e’ certamente piaciuta al governo israeliano:

” Pensiamo che per riportare la pace, una soluzione a due Stati

(israeliano e palestinese) debba essere imposta dall’esterno. Anche se, e insisto su questo, Israele ribadisce il rifiuto di questa soluzione e, per impedirla, si e’ spinto fino a creare esso stesso Hamas. Hamas e’ stato finanziato dal governo israeliano per cercare di indebolire l’ Autorità Nazionale Palestinese di Fatah. Ma se non interveniamo con fermezza, la spirale di odio e violenza si potrarra’ di generazione in generazione, di funerale in funerale”

E’ in ordine a questo che vanno letti gli avvenimenti degli ultimi decenni ed il fallimento di tutte le trattative per la costituzione di una Patria palestinese accanto a quella israeliana, tentativi fatti fallire da Hamas con la collaborazione di Israele.

Arafat voleva una Patria per i palestinesi, per questo doveva uscire di scena, ed Israele ha trovato un attore allevato per la propria funzione di “nemico congeniale” ai propri fini ed ecco Hamas.

Infatti, l’articolo 13 dello statuto di Hamas ripudia ogni conferenza o trattativa di pace ed afferma: “non c’è soluzione al problema palestinese, se non il jihad. Quanto alle iniziative e conferenze internazionali, sono perdite di tempo e giochi da bambini”.

Sembra scritto da Israele, se non si comprende questo, non si capisce il resto.

Il popolo palestinese e’ la vittima sacrificale di Hamas e di Israele: il primo governa con il pugno di ferro e la corruzione a Gaza, il secondo lascia fare e controlla .

Se analizziamo il fatidico 7 ottobre dello scorso anno, giorno in cui si diede indizio ad una operazione da parte di Hamas ed altri gruppi palestinesi, emerge come lo stesso attacco era un vero e proprio segreto di pulcinella: si addestravano da circa un anno con tanto di video pubblicitari esattamente come poi e’ accaduto e sono i numerosi gli interrogativi che pongono piu’ analisti ed esperti di Medioriente:

non si possono scavare tunnel per centinaia di km a Gaza senza che Israele non vedesse e non sentisse visto che tutto ciò che entra ed esce da Gaza e supervisionato dalle autorità israeliane e così le ruspe, gli escavatori, il materiale rimosso, il cemento ed il materiale necessario, i razzi ed un numero inverosimile di armi a disposizione.

Romen Bar, capo dello Shin Bet/Shabak aveva avvisato Il primo ministro Netanyahu circa 10 settimane prima del 7 ottobre 2023 di quanto stava per accadere; il controspionaggio egiziano, l’ex colonnello del Mossad Yigal Carmon direttore di Memri, la Cia e lo stesso ministro della Difesa Yoav Galland che per questo é stato poi destituito: tutti questi avevano messo in guardia Netanyahu di quanto stava per accadere ma quest’ultimo voleva, nel disprezzo più assoluto della vita umana, una carneficina per poi giustificare una reazione sproporzionata che poteva dare allo stesso Netanyahu il risultato della mappa che esattamente il 22 settembre 2023 parlando alla Tribuna delle Nazioni Unite, 16 giorni prima del 7 ottobre, del nuovo Medio Oriente, dove Israele vi ha assorbito i territori palestinesi, coincidenza? Che si aggiunge a tutte le omissioni delle autorità e dell’esercito israeliano la mattina del 7 ottobre, e sono molte.

Chi e’ così ingenuo da credere che il piu’ abile dei servizi segreti al mondo come il Mossad, capace dell’operazione terroristica “salva persone” in Libano, attraverso la quale abbiamo assistito alla realtà che supera ogni immaginazione, si sia lasciato sorprendere da uomini armati di kalashnikov piombati in territorio israeliano con deltaplani e motorini?

La cosa fa solo ridere.

Israele voleva fare cio’ che sta facendo ed i dirigenti di Hamas nonostante sapessero della violenta reazione ebraica, gli hanno servito la motivazione su un piatto d’argento sulla pelle di circa 40 mila morti.

Altro luogo comune che considera Israele ed Iran come due irriducibili nemici, ne tantomeno l’Iran vorrebbe distruggere lo Stato d’Israele, ne tantomeno avrebbe sviluppato una notevole percentuale di sviluppo nucleare perché le ricerche sono state interrotte nel 1988.

E’ da chiarire una cosa molto importante per comprendere. In Iran c’è una comunità ebraica di oltre 35 Mila persone che godono di tutti i diritti ed hanno una rappresentanza politica. Dunque, nessuna discriminazione verso di loro. Gestiscono congiuntamente l’oleodotto Eilat-Ashkelon, e con la società EAPC e’ stato raddoppiata la produzione.

In Israele le informazioni sull’EAPC sono soggette alla censura militare israeliana ed ogni pubblicazione sui proprietari della compagnia, cioè che i due Paesi fanno affari insieme, e’ punita con 15 anni di prigione.

In Iran esistono due poteri tra loro concorrenti: da un lato il governo dello Sceicco Hassan Rohani, che rappresenta gli interessi della borghesia di Teheran e di Isfahan, amico di lunga data degli Stati Uniti, con i quali ha piu’ volte trattato sottobanco con gli americani, e dall’altra l’ayatolla Ali’ Khamenei : guida spirituale e rappresentante della rivoluzione antimperialista. Alle sue dipendenze ha la milizia dei Guardiani della Rivoluzione, cui apparteneva il Generale Qassem, che dispone di un budget legato alle fluttuazioni petrolifere. Dunque le sanzioni statunitensi colpiscono piu’ duramente Khamenei che l’amministrazione di Rohani.

 

*Fonte: Rai news del 19/01/2024

 

NELLA PROSSIMA PUNTATA DEL “DOSSIER MEDIORIENTE” PARLIAMO DEL LIBANO.

 

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