Durov e Telegram

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Pavel Durov rompe il silenzio dopo l’arresto in Francia: “Voglio rendere Telegram più sicuro”

Durov ha finalmente parlato pubblicamente dopo il suo arresto e le quattro intense giornate di interrogatori a Parigi.

Il suo post, pubblicato il 06.09.2024 sul suo canale Telegram, ha attirato molta attenzione, e ha fornito alcuni chiarimenti spiegando il contesto dietro le accuse mosse contro di lui dalle autorità francesi.

Durov sottolinea come le accuse di complicità nell’uso illegale di Telegram fossero del tutto ingiustificate. Secondo quanto affermato, le autorità francesi non avrebbero ricevuto risposte da Telegram riguardo alcune richieste legali, portando dunque a un malinteso.

Durov precisa, però, che Telegram ha sempre avuto un rappresentante ufficiale nell’Unione Europea incaricato di rispondere alle richieste da parte delle autorità, e che l’indirizzo email per i contatti legali è pubblico e facilmente reperibile su internet.

Non solo, ciò che ci ha sorpreso di più è che Durov afferma che in passato ha personalmente collaborato con il governo francese istituendo una linea diretta con Telegram per combattere e prevenire attacchi terroristici.

E nonostante questa cooperazione e disponibilità da parte di Durov e del team di Telegram, le autorità francesi hanno comunque scelto un approccio legale particolare, cercando di attribuire al nostro caro Durov una responsabilità personale per le attività legali di terzi.

Durov critica aspramente questa decisione definendola fuorviante e dannosa per l’innovazione tecnologica, affermando che nessun creatore o fondatore sarebbe disposto a innovare sapendo di poter essere ritenuto responsbile per gli abusi commmessi da altri.

Durov afferma inoltre che l’azienda è costantemente impegnata a trovare il giusto equilibrio tra privacy e sicurezza, e come Telegram ha già abbandonato importanti mercati come la Russia e l’Iran per rimanere fedele ai propri principi, affermando che la missione di Telegram è sempre la stessa: difendere i diritti fondamentali delle persone.

Telegram non è perfetto, continua Durov, ed esistono margini di miglioramento, in particolare riguardo la chiarezza delle modalità con cui le autorità possono inviare le proprie richieste.

Ha del tutto giustamente respinto l’immagine fasulla data da alcuni personaggi che hanno descritto Telegram come un paradiso anarchico, ricordando che Telegram si impegna tantissimo nel moderare la community nonostante sia un lavoro complicato, eliminando milioni di post e canali dannosi e compromettenti ogni singolo giorno e pubblica report in modo trasparente regolarmente.

Telegram vanta ormai più di 950 milioni di utenti, questa grande crescita ovviamente rende il lavoro sempre più complicato, e allo stesso tempo rende più semplice ai criminali sfruttare la piattaforma per fini illeciti.

Durov promette di impegnarsi ancora di più per migliorare la moderazione globale di Telegram.

Pavel Durov conclude il post ringraziando gli utenti della community, e lancia un messaggio di fiducia verso il futuro di Telegram, lasciando intendere che le sfide affrontate questo agosto non faranno altro che rafforzare ulteriormente la piattaforma e la sua missione di proteggere la privacy di tutti noi utenti.

La determinazione incrollabile di Durov nel difendere i principi di privacy e libertà è da ammirare, e sono i principi cardine di Telegram, e rimarranno tali nonostante queste difficoltà…

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