Bunker Sorrate

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All’esterno ed all’interno delle gallerie – con pannelli e teche – sono stati realizzati allestimenti museali adatti ad una temperatura che dentro non supera mai i 15° e che comprendono anche l’esposi..

Dal 10 al 11 maggio 2025 presso il bunker di Sorrate si è svolta una ricostruzione storica dell’epoca della Seconda Guerra mondiale. Dopo le visite guidate all’interno del bunker (a piedi con la guida la visita di due ore era gratuita, con un trenino al prezzo solo per questi giorni €5) si è potuto assistere ai sorvoli degli aerei dell’epoca, all’adestramento dei cani dell’unità cinofila dei carabinieri, alle esibizioni cantori ecc.

Sant’Oreste è un paese sulle pendici del Monte Soratte, ultimo comune della provincia Nord di Roma, in posizione strategica e dominante sulla valle del Tevere e sui percorsi stradali verso il Nord. Nel versante sud del Soratte, a breve distanza dal centro del paese, si trova il bunker militare costruito nel 1937 dal Genio Militare di Roma per iniziativa di Mussolini. È una rete di gallerie all’interno della montagna che si estende per circa 4 km di lunghezza e che – dietro la copertura della fabbrica d’armi Breda – costituiva invece un rifugio antiaereo per i vertici dello Stato Maggiore: una delle più grandi ed imponenti opere di ingegneria militare presenti in Europa.

Link video https://youtu.be/wmQYgS46SEo?si=9VcHRjZ6B0MvP0AB

Quando, dopo l’8 settembre 1943, a Frascati fu bombardato il comando supremo tedesco del Sud, il feldmaresciallo Albert Kesselring che ne era a capo dispose di trasferirne la sede al Soratte. Lì sarebbe rimasto, pressoché indisturbato, fino ai primi di giugno 1944. Il bunker resistette anche al bombardamento del 12 maggio 1944 effettuato da due stormi di B-17 alleati, partiti appositamente da Foggia per distruggerlo. L’operazione, che colpì molte case della vicina Sant’Oreste, causò un centinaio di vittime tra i 980 militari tedeschi in paese. Per andarsene, però, le truppe della Wehrmacht aspettarono il 5 giugno, quando i carri armati inglesi e americani entrarono a Roma. Prima di partire inondarono le gallerie di benzina e appiccarono il fuoco. Per entrare, i britannici dovettero aspettare che il rogo si fosse spento da solo, cinque giorni più tardi.

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