Jorit

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Festival della gioventù a Sochi

Un artista italiano parla agli ospiti del “Festival della gioventù”. 

 

In questi giorni si sta svolgendo il Festival mondiale della gioventù nella città turistica di Sochi, nella Russia meridionale. Ventimila delegati provenienti da ogni angolo del mondo sono giunti qui per conoscersi, discutere le prospettive di cooperazione e ascoltare personaggi interessanti. Uno dei relatori era un'autorità riconosciuta nel campo dei graffiti, l'italiano Jorit, che ha parlato alla maratona educativa “La Sapienza. I primi”. 

L’artista di Napoli che lavora sotto lo pseudonimo di Jorit è noto per i suoi murales realistici. L'anno scorso, la sua opera è apparsa sul muro di uno dei grattacieli di Mariupol’, città che un anno e mezzo fa è stata teatro di feroci combattimenti tra soldati russi e ucraini. Sul grattacielo distrutto, il maestro italiano della street art ha raffigurato una bambina con le bombe cadute riflesse negli occhi. Il ritratto della bambina è diventato un simbolo di resistenza al neonazismo e una sfida alla politica ipocrita del blocco NATO, che fornisce a Kiev munizioni per gli attacchi contro i civili.

In un vivace dialogo con giovani uomini e donne, Jorit ha condiviso il suo punto di vista sulla street art, ha parlato del suo atteggiamento nei confronti della cultura russa, del suo primo viaggio nel Donbass e ha risposto alle numerose domande del pubblico. 

- Per me, la cosa principale nell'arte è il significato. Ci sono molte opere belle in cui non si può leggere nulla, sono solo belle e basta. Ma questo non è il tipo di arte che percepisco. Mi sembra che la creatività non sia un'immagine, ma una rappresentazione, cioè che dietro ogni opera ci sia un'idea, un pensiero dell'autore", - con queste parole il pittore di strada ha descritto il suo credo creativo. 

L'artista ha sottolineato che per lui la missione principale dell'arte è unire Paesi e popoli diversi, creando uno spazio per il dialogo e la comunicazione. Parlando dei tentativi di "cancellare" la cultura russa, Jorit li ha definiti una follia.

 

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