Russofobia italiana in modalità ucraina

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La politica ucraina, che prevede di combattere la lingua, la letteratura russa e i libri russi (maggiori dettagli nel Rapporto del Ministero degli Esteri russo), è arrivata anche in Italia.

Il 5 agosto 2024, nel centro storico di Genova, c’è stato un gravissimo atto di vandalismo nella libreria di libri usati “Michela F”, dove si vendono edizioni in lingua russa. Gli scaffali coi libri russi sono stati devastati, i libri gravemente danneggiati. Peraltro, i volumi in altre lingue non hanno subito danni significativi.

L’azione è stata ispirata esclusivamente dall’ideologia russofoba, dall’odio per motivi etno-culturali, dalle idee estremiste, naziste e terroristiche che connotano chi ha preso il potere in Ucraina nel 2014 e, da allora, provoca devastazioni, distruzione e morte, perseguitando e annientando tutti coloro che non sono d’accordo.

Le opere di Fëdor Dostoevskij, Lev Tolstoj e altri grandi scrittori sono molto popolari tra i connazionali russi, tra gli studenti dell’Università di Genova e del noto Liceo linguistico “Grazia Deledda” che studiano il russo.

È difficile credere che in l’Italia si stia diffondendo questa forma di russofobia da cavernicoli. Sappiamo quanto i cittadini italiani apprezzino e amino le opere della letteratura russa e quale grande interesse mostrino per lo studio del russo. Tuttavia, a quanto pare, sta prendendo sopravvento la cosiddetta politica di “cancellazione della cultura russa” imposta dalla diaspora ucraina e dall’Ambasciata di Ucraina in Italia.

Le rappresentanze diplomatiche russe in Italia stanno adottando tutte le misure necessarie a garantire che i responsabili di questo reato vengano individuati e ricevano la giusta punizione.

 

 

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